Guide per gli Acquisti

Come scegliere una cassa Bluetooth – Guida all’acquisto

Sulla scia della guida agli acquisti dedicata ai monitor, cercheremo di comprendere quali sono le caratteristiche e le funzionalità degli altoparlanti senza fili in commercio.

Fattore di forma

Il design di una cassa Bluetooth può essere di varie forme e dimensioni: oltre ad una questione estetica, dietro molti design ci sono degli studi che rendono il prodotto ergonomico e adatto a particolari usi.

Uno dei design più conosciuti è quello a “lattina“, scelto sia per le dimensioni compatte e quindi adatto per la vita fuori casa sia per la capacità di trasmettere il suono in tutte le direzioni. Il design cilindrico consente di sfruttare lo spazio per distribuire al meglio i driver, ovvero quella parte della cassa a forma di cono che riproduce le nostre tracce musicali sotto forma di onde sonore.

Ultimate Ears Boom 2 col suo design a lattina e riproduzione omnidirezionale (amazon.it)

Altre due forme che possiamo trovare sono la classica “scatola” oppure “a disco“; inoltre possiamo trovare delle forme ibride, e dimensioni che raggiungono il palmo di una mano.

A sinistra: Anker Soundcore (amazon.it); a destra JBL Clip 3 (amazon.it)

Consigliamo di non prendere sotto gamba la scelta della forma: può fare la differenza se volete avere un altoparlante tascabile o per portare ritmo nelle feste tra amici!

Protezione da agenti esterni

Un’altra caratteristica che risalta subito all’occhio è il materiale di costruzione. Alcune casse Bluetooth, per funzionare in sicurezza fuori casa e non, possono essere certificate per resistitere a fattori ambientali. Definite con il termine inglese rugged (tradotto come “solido”), possono funzionare e resistere ad urti, polvere ed acqua. Il grado IP (acronimo di International Protection) è un parametro di uno standard internazionale, che definisce a cosa può resistere il prodotto in questione. Lo potrete trovare nelle specifiche tecniche del dispositivo: esso è definito con il codice IPXX, dove:

  • la prima X è una cifra che va da 0 a 6 e indica il grado di resistenza alla polvere;
  • la seconda X è una cifra che va da 0 a 9 e indica il grado di resistenza all’acqua.

Di solito se al posto della cifra trovate la X significa che non è indicato il tipo di protezione. Ad esempio il grado IPX5 indica un’ottima protezione all’acqua ma non certifica una protezione dalla polvere. Il grado IP5X indica una resistenza a polveri sottili ma non garantisce una protezione da spruzzi d’acqua. Se presenti entrambe le cifre allora il prodotto ha una protezione combinata certificata: è il caso del grado IP67 che garantisce un’ottima protezione da acqua e polveri. Per scoprire tutti i dettagli vi rimandiamo alla pagina Wikipedia dedicata.

A sinistra: Philips SB300B/00 con grado IPX5 e resistente agli urti (amazon.it); a destra Jam Hang Up con grado IP67 (amazon.it)

Interfaccia di comunicazione

Può capitare che l’altoparlante sia scarico oppure vogliate connetterlo con dispositivi che non supportano la connessione Bluetooth. In questo caso potrete considerare la presenza di altre interfacce di comunicazione. La più diffusa è l’interfaccia AUX, che consente di collegare la cassa tramite il cavo jack da 3,5 mm al riproduttore audio. Oltre ad essere compatibile con la maggior parte dei lettori audio e smartphone in commercio, la cassa si alimenterà direttamente dal vostro lettore audio o smartphone: in questo modo sarà in grado di funzionare anche con la batteria integrata scarica.

Altoparlante MPOW 16W con ingresso AUX (amazon.it)

Esistono anche modelli in commercio in grado di comunicare con il proprio smartphone tramite il Wi-Fi: in questo caso si usano le stesse frequenze del vostro “router di casa“. Questo standard, che passa in secondo piano rispetto al Bluetooth, è poco diffuso: lo consigliamo solo se usate dispositivi che supportano tecnologie quali AirPlay di Apple oppure il protocollo DLNA.

Possiamo anche trovare altoparlanti che integrano la tecnologia NFC: utile per accoppiare “al volo” smartphone non vostri e con tale interfaccia.

Altoparlante Bluetooth Tronsmart Mega con interfaccia NFC integrata (amazon.it)

Infine segnaliamo la presenza di modelli (soprattutto marchi cinesi) che possiedono sia l’interfaccia USB-A sia il lettore microSD (talvolta indicato anche come lettore TF) per riprodurre direttamente i vostri file musicali. Il modello Tronsmart Mega mostrato in alto include anche un lettore TF.

Altoparlante ZoeeTree S8 con ingresso USB integrato (amazon.it)

Versione Bluetooth

Come già spiegato nel nostro articolo dedicato alle cuffie senza fili, la tecnologia Bluetooth è stata aggiornata nel corso degli anni, compiendo passi da gigante in termini di copertura e consumi.

Alla stesura di questa guida la versione 5.0 è l’ultima disponibile: essa consente di avere una qualità accettabile anche a decine di metri di distanza dalla propria cassa, oltre ad aumentare l’autonomia dei dispositivi rispetto alle versioni precedenti.

Per scegliere la versione giusta consigliamo di valutare quella disponibile sul vostro smartphone o riproduttore musicale tramite questo sito web e controllare quella supportata dall’altoparlante. Ricordiamo che lo standard Bluetooth è retrocompatibile: la comunicazione avverrà con la versione più vecchia disponibile sui dispositivi che vogliono scambiarsi i dati. Ad esempio se il vostro smartphone possiede la versione 4.2 e acquistate una cassa Bluetooth 5.0, allora si userà la meno recente ovvero quella del cellulare.

Axloie Bang II: un piccolo altoparlante Bluetooth 5.0 con ottime recensioni su Amazon

Autonomia

Progettate per ascoltare in primis la musica fuori casa, le casse senza fili hanno una batteria integrata: la sua capacità è possibile trovarla tra le specifiche tecniche, è misurata in mAh (milliAmpere per ora), e dipende principalmente dalla potenza che la cassa assorbe per suonare.

Un parametro che influenza l’autonomia è la potenza. Questa grandezza, misurata in Watt, può dipendere da alcuni fattori quali la grandezza dei diffusori integrati e la presenza di differenti driver per garantire una qualità sonora migliore. Gli unici driver che non assorbono potenza sono quelli che funzionano in modo passivo: invece di consumare energia elettrica sfruttano alcune fattori ambientali come lo spostamento dell’aria.

In commercio è possibile trovare casse senza fili con i seguenti tipi di driver:

  • a 2 vie, dove abbiamo un driver dedicato per le basse e medie frequenze (woofer) e un altro per le alte frequenze (tweeter);
  • a 3 vie, una versione migliorata del diffusore a 2 vie con l’aggiunta di un driver dedicato solo alle medie frequenze. In questa categoria rientrano anche i driver subwoofer, che generano frequenze molto più basse dei woofer.
Speaker W-KING D8: Fino a 70 Watt di potenza e fino a 24 ore di riproduzione continua (amazon.it)

Dobbiamo anche considerare che possono essere aggiunti più driver dello stesso tipo per aumentare la potenza del suono: il modello mostrato nell’immagine in alto possiede 2 woofer, 2 tweeter e 2 speaker passivi per potenziare il suono delle basse frequenze, generando il cosiddetto effetto surround.

Tornando al discorso dell’autonomia il nostro consiglio è di considerare i tempi stimati dall’azienda: la potenza, funzioni accessorie (ad esempio luci LED integrate) e il volume utilizzato di solito influenzano l’autonomia, rendendo poco utile il valore della capacità della batteria misurato in mAh.

Assistenti vocali (integrato o non?)

Potrete trovare alcune casse bluetooth in grado di andare oltre la riproduzione musicale: stiamo parlando degli “smart speaker“, che possono funzionare in sinergia con altri dispositivi domotici e/o con servizi internet. I più conosciuti del settore sono la serie Amazon Echo e Google Nest (chiamata in passato Google Home). Esistono alcune casse che possono funzionare insieme a questi tipi di dispositivi o addirittura integrare gli assistenti vocali quali Amazon Alexa e Google Assistant per espandere le proprie funzionalità.

Una domanda sorge spontanea: perché devo acquistare uno speaker Bluetooth se posso comprare direttamente un Amazon Echo Dot che possiede già un altoparlante?
La risposta è duplice: potreste optare per comprare una versione “minimale” (come Alexa Echo Flex) e integrarla con una cassa Bluetooth; oppure potreste voler essere liberi dalle limitazioni del cavo d’alimentazione del vostro assistente casalingo, usando una cassa bluetooth per comunicare con esso anche da un’altra stanza.

A sinistra: Sonos Move con Alexa integrato (amazon.it); a destra: GGMM E2-100 compatibile con gli speaker smart Alexa (amazon.it)

Menzione speciale: modalità party

Le casse bluetooth con questa funzionalità possono comunicare tra loro per funzionare in sinergia, aumentando la potenza sonora e il numero di canali audio. Esistono anche modelli in grado di interagire con decine di altoparlanti, in grado di dare vita a delle vere e proprie discoteche “a misura d’uomo”.

Le Ultimate Ears Boom 3 in modalità party. Anche il modello precedente che vi abbiamo presentato ad inizio articolo supporta questa modalità.

Considerazioni finali

Abbiamo cercato di analizzare le principali caratteristiche delle casse bluetooth presenti in commercio, cercando di trovare anche un buono spunto per trovarci tra le mani un prodotto affidabile e che suoni a dovere. Il prezzo di un prodotto del genere potrebbe lievitare, oltre per questioni di marchio e di brevetti detenuti dall’azienda costruttrice, anche dal numero e dal tipo di driver presenti.

Se siete alla ricerca di un prodotto del genere consigliamo di seguirci sui canali telegram dedicati ai cali di prezzo e ai codici sconto: è uno di quei prodotti che si trova spesso in offerta a causa della grande scelta presente sul mercato.

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