Un telefono Android lento diventa, molte volte, difficile e snervante da utilizzare. Potrebbero verificarsi bug e malfunzionamenti sempre più frequentemente, fino a decidere di cambiare dispositivo. Prima di arrivare all’estremo gesto e dire per sempre addio al precedente modello, ci sono alcuni espedienti da provare per migliorarne le prestazioni, ovviamente non parliamo di farli diventare competitivi con quelli attuali ma di un miglioramento significativo.
Il metodo più efficace e maggiormente utilizzato è il ripristino delle condizioni di fabbrica del dispositivo. Grazie ad una voce specifica in Impostazioni lo smartphone viene riportato alla condizione originale, a quando appunto era uscito dalla fabbrica e non aveva avuto ancora alcun utilizzo. Il miglioramento è notevole, grazie anche al fatto che i media e tutti i file all’interno vengono eliminati, per questo prima di effettuare questa procedura, è consigliato un backup o un salvataggio esterno dei dati che si vogliono mantenere.
Molte sono le applicazioni che manteniamo nel nostro dispositivo ma che usiamo poco, un esempio sono anche le app di sistema o dell’operatore telefonico. Il consiglio è quello di mantenere solo quelle che realmente ci servono e che utilizziamo maggiormente; purtroppo per alcune app di sistema la disinstallazione è possibile solo attraverso i permessi di root.
Inoltre esistono anche alcune applicazioni che, da descrizione, dicono di aiutare la RAM e il processore tramite pulizie costanti e giornaliere ma in realtà appesantiscono tutto il dispositivo, facendolo lavorare più del dovuto. Meglio non usare questo tipo di applicazioni in quanto non portano giovamento ma maggior stress allo smartphone.
Per chi non vuole passare direttamente al root, c’è un passo intermedio. Per alleggerire il carico delle app sul dispositivo si possono disabilitare quelle che non si utilizzano, tipo quelle di sistema. Viene considerata come un’ibernazione, che mantiene il software nel dispositivo ma non influisce in alcun modo sul suo utilizzo.
Molte app famose, come ad esempio Facebook, risultano pesanti e difficili da far girare su dispositivi non più attuali, per questo è consigliato usare app alternative che hanno le stesse funzioni ma che “fanno respirare” maggiormente lo smartphone. Gli store sono pieni di questo tipo di app, come ad esempio le versioni Lite di Facebook e Messenger, che girano bene anche su vecchi device, a differenza di quella normale. Ora basta trovare quella che fa maggiormente al caso vostro.
È importante monitorare il consumo della batteria, in modo da notare se ci sono sbalzi o cali di carica improvvisi. Android ha un gestore proprio ma molte volte, soprattutto con device vecchi, non è preciso e sbaglia i dati, è meglio quindi utilizzare alcune app che sono perfettamente ottimizzate.
La prima app è AccuBattery ed è la migliore nel suo campo, inoltre è anche gratuita. Percentuali attuali, utilizzo di ogni app e prospetti futuri fanno di essa la più accurata sul mercato, come dice anche il nome.
Un’altra valida alternativa si chiama GSam Battery Monitor. Funzionale nella versione free e disponibile anche nella versione a pagamento, con maggiori funzionalità. Esiste una versione Root Companion con i permessi di root per vedere le statistiche precise della batteria.
Alcune applicazioni permettono la sincronizzazione dei profili tra più dispositivi, portando a un dispendio di risorse inutili e, se le sincronizzazioni da effettuare sono molteplici e contemporanee, rendono il dispositivo lento e macchinoso. Spiegato quindi il motivo per cui il suggerimento è di bloccare le sincronizzazioni oppure di effettuarle quando se ne ha estremo bisogno; in quest’ultimo caso, quando si andrà a fare una nuova sincronizzazione, i dati saranno molti quindi il processo potrà essere abbastanza lungo.
Tutti vogliamo personalizzare come più ci piace il nostro smartphone, magari con sfondi animati e launcher innovativi e particolari, il problema è che tutto ciò porta ad un consumo esagerato della batteria dei modelli più vecchi. Per evitare che lo smartphone ci abbandoni presto durante la giornata è meglio non applicare sfondi animati, utilizzando il launcher standard o launcher comunque particolarmente ottimizzati.
Prima di tutto vogliamo precisare che è una pratica che porta alla perdita della garanzia, se ancora attiva, e che, nel suo corso, si possono riscontrare diversi problemi. Fate attenzione ad ogni passaggio che andrete a compiere e se non siete sicuri non proseguite altrimenti potreste creare danni maggiori. Si tratta di un procedimento che non tutti sono capaci di portare a termine in modo perfetto quindi, nel caso vi vogliate rivolgere a qualcuno, assicuratevi che anch’egli ne sia capace. Noi non ci rendiamo responsabili dell’utilizzo che farete delle informazioni riportate successivamente, in qualunque modo le utilizziate.
Grazie ai permessi di root si possono modificare gli smartphone a proprio piacimento grazie a Custom ROM o modificando il Governor. Per quanto riguarda il primo argomento, esistono alcune comunità e forum online che hanno creato veri e propri sistemi operativi alternativi che sono più leggeri e performanti su dispositivi che hanno qualche anno di utilizzo alle spalle; invece per le modifiche al Governor bisogna fare attenzione perché si tratta dell’impostazione di settaggi che obbligano la CPU ad utilizzare solo alcuni core, a non superare frequenze preimpostate e molto altro.
Per questo tipo di procedimento, solitamente ci si appoggia ad alcune app che guidano l’utente e minimizzano i possibili errori. Come scritto anche nelle descrizioni sul Play Store, gli sviluppatori non si rendono responsabili di conseguenti danni al dispositivo. Le app più conosciute per questo bisogno sono:
Se invece siete proprio stanchi del vostro telefono Android lento, seguite le nostre guide per ogni fascia di prezzo che vi guidano all’acquisto di un modello nuovo:
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