Siete alla ricerca di un antivirus portatile ma non sapete quale scegliere? Per chi non lo conoscesse, questo tipo di antivirus consente di scovare e risolvere infezioni quando il sistema operativo non si avvia. Infatti sono usati quando si devono effettuare controlli pre-avvio del sistema: possono tornare utili per individuare alcuni tipi di virus particolari (come i rootkit), oltre a sopperire in situazioni dove l’antivirus installato non ha accesso ad alcune zone della memoria locale per motivi di sicurezza.
Gli antivirus portatili si possono masterizzare sia su CD sia installarli su una penna USB. Per la seconda opzione il nostro consiglio è di usare una chiavetta USB che contenga esclusivamente l’antivirus: una memoria dedicata pronta all’uso nei momenti di necessità è la scelta migliore. Per ragioni storiche, questo tipo di software si conosce anche con il nome di Antivirus Rescue CD, in quanto il formato Compact Disk era lo strumento prediletto fino a 10 anni fa.
Premessa: Compact Disk o memoria USB?
Se siete indecisi sulla scelta del supporto su cui masterizzare l’antivirus, la differenza pratica è la seguente:
- il Compact Disk torna utile solo se abbiamo a che fare con pc non recenti: alcuni tipi di BIOS non consentono l’avvio di memorie USB. Anche se ci vogliono in media 10 anni affinché un CD si rovini, la cosa migliore sarebbe utilizzare il formato riscrivibile (CD-RW) in modo tale da poter aggiornare l’antivirus su un singolo supporto.
- Nella maggior parte dei casi la soluzione migliore è la memoria USB: dimensioni fisiche contenute e memoria riscrivibile senza problemi superano i limiti di CD e DVD. Inoltre questa opzione ci è utile quando dobbiamo analizzare l’Hard Disk di un ultrabook o di un portatile di ultima generazione, ormai sprovvisti di un lettore DVD integrato.
Trend Micro Rescue Disk
La prima opzione è il Rescue Disk della nota azienda di cybersecurity giapponese. In soli 70 Megabyte di memoria c’è tutto il necessario per scansioni e rimozioni di file infetti e pericolosi.
L’interfaccia grafica risulta minimale e consente di effettuare una scansione veloce oppure approfondita. Inoltre può funzionare su PC con una configurazione molto antiquata: bastano solo 256 MB di RAM e un processore Intel Pentium di almeno 500 MHz.
Infine notiamo come sia ottimizzato per sistemi Windows, in quanto il software è disponibile in formato .exe. Una volta scaricato ed avviato basta seguire i passaggi per installare l’antivirus su una memoria USB di almeno 128 MB. Anche se il video non è recente, il funzionamento è simile a quello mostrato.
Kaspersky Rescue Disk 2018
Non fatevi ingannare dalla data: questo antivirus portatile è più che aggiornato. L’azienda russa Kaspersky, considerata tra le migliori al mondo nel settore della sicurezza informatica, offre un vero e proprio “sistema di bonifica” tascabile. Oltre a ricercare ed eliminare i malware dal proprio PC, Kaspersky Rescue Disk 2018 consente anche il recupero di file da sistemi con problemi d’avvio. Infatti questo Rescue Disk è un sistema operativo basato su Linux, dando modo anche di connettersi al web tramite Firefox o di accedere a una memoria interna per salvare il necessario.
I requisiti di sistema per funzionare a dovere sono più alti del rescue disk di Trend Micro: viene richiesto almeno 1 GB di RAM, un DVD o una memoria USB di capienza pari o superiore ai 2 GB su cui montare l’immagine .iso.
ESET SysRescue Live
L’antivirus portatile dell’azienda slovacca, conosciuta per il famoso NOD32, si pone come una soluzione per sistemi anche non recenti. Infatti è ottimizzato anche per Windows 2000 e Windows Server 2000. Come per Kaspersky, ESET SysRescue Live si poggia su un sistema operativo basato su Linux, che consente di recuperare dati da hard disk, collegarsi ad Internet per aggiornare il database e sfruttare alcuni strumenti di ESET come il controllo di un file particolare oppure salvare un log dell’analisi eseguita. Riguardo ai requisiti di sistema, l’azienda non li riporta né sulla pagina del servizio né all’interno della guida utente. Vista la somiglianza con Kaspersky, potrete attenervi ai requisiti di questo per utilizzare il Rescue Disk di ESET.
Soltanto queste tre scelte?
Abbiamo fatto una cernita tra le proposte disponibili in rete sia per una questione di affidabilità sia perché facili da usare nel caso del bisogno. Tra le proposte scartate c’è il Rescue Disk di Avira: anche se l’azienda è stata una delle prime ad implementare questa tipologia di antivirus, allo stato attuale sconsigliamo di usarla perché non aggiornata da più di due anni. Pertanto noi della redazione consigliamo uno dei tre prodotti elencati, oppure perché non utilizzarli tutti e tre con buona pace dei paranoici?