Se siete in procinto di costruire la vostra postazione casalinga di smart working o semplicemente desiderate acquistare un nuovo schermo per giocare con la vostra console preferita, è possibile che abbiate necessità di capire quali sono i parametri più importanti per scegliere il monitor più adatto alle vostre esigenze. In questo articolo evidenzieremo quali sono le caratteristiche di cui tener conto, cercando di indirizzarvi verso la scelta migliore.
Contenuti dell'articolo
Parametri più importanti
Risoluzione e dimensione
Uno dei parametri più importanti quando si sceglie un monitor è la dimensione del display. Essa è sempre espressa in pollici e, come per le TV, è riferita alla dimensione della diagonale: ossia la lunghezza dal bordo inferiore di un lato al bordo superiore del lato opposto; nei monitor, in genere, tale dimensione varia dai 18” ai 32”. Per scegliere la giusta dimensione è importante tenere conto della distanza tra la scrivania e la postazione. In questo compito ci viene in soccorso questo interessante tool visibile sul sito Stari.co che consente di conoscere la distanza minima e massima necessarie per una corretta visione.
Strettamente connesso alla dimensione vi è il parametro della risoluzione. La risoluzione non è nient’altro che il numero di pixel orizzontali e verticali sviluppabili in uno schermo. Attualmente sono presenti sul mercato monitor con diversi tipi di risoluzione:
– HD (1280×720)
Questa risoluzione, nota anche come risoluzione in “HD” o “720p”, è ormai in disuso anche nei monitor più economici; è raro trovare in vendita monitor stand-alone in tale risoluzione; è invece possibile che ve la ritroviate in notebook di fascia medio/bassa.
– FHD (1920×1080)
Tale risoluzione è quella nota come “FullHD” (1080p) ed è una delle soluzioni più comuni per monitor di fascia medio/bassa.
– QHD (2560×1440)
È la versione “QuadHD” (quattro volte migliore dell’HD) o a “1440p”: soluzione abbastanza comune in fascia medio/alta.
– UHD (3840×2160)
È la risoluzione “4K” o “UltraHD” (4 volte il numero di pixel della risoluzione FullHD). Tale risoluzione è abbastanza comune in monitor di fascia alta.
Qualora voleste fare un passo nel futuro la miglior risoluzione disponibile sul mercato per monitor stand-alone è attualmente la 8K (7680×4320); sono ancora pochi gli esemplari di monitor 8k disponibili, come ad esempio questo modello Dell dal prezzo tutt’altro che abbordabile. Sono ovviamente disponibili anche pannelli con risoluzioni intermedie ma i tre formati più comuni attualmente sono per l’appunto FHD, QHD e UHD.
Tempo di risposta
Il tempo di risposta indica la velocità con cui il monitor impiega a passare da una scala di grigi ad un’altra ed è misurato in millisecondi. I migliori monitor sono in grado di cambiare colore in pochissimi millisecondi (1-4); sebbene tale dato sia importante è sicuramente una prerogativa di chi vuole utilizzarlo per il gaming.
Frequenza di aggiornamento
Meglio nota anche come Refresh Rate (misurata in Hz) rappresenta il numero di volte in un secondo in cui viene ridisegnata l’immagine su un display. Più è alta la frequenza di aggiornamento migliore è il monitor. I display con frequenza a 60 Hz sono i più diffusi ma è possibile anche trovarne alcuni (ideali per il gaming) da 120-240Hz; in tal caso è comunque fondamentale avere una scheda video che regga un’elevata quantità di FPS (frame per secondo). Per uniformare il Refresh Rate dei monitor agli FPS elaborabili dalla scheda video è stata creata una tecnologia che consente, per l’appunto, di equiparare tali frequenze evitando difetti grafici: tale tecnologia è nota come Nvidia G-Sync o AMD Free-Sync (replicata anche da altri marchi con nomenclature simili).
Tecnologia del pannello
Un’altra distinzione è la tecnologia del pannello LCD del monitor: è possibile infatti che vi troviate di fronte a pannelli TN, IPS o VA. Tra queste 3 tecnologie le differenze sono poche, vi basti sapere che: i pannelli TN (Twisted Nematic) sono in genere conosciuti per avere prezzi abbordabili ed ottimi tempi di risposta (soluzione ottima per gamers) ma colori meno fedeli. I monitor con tecnologia VA (Vertical Alignment) risultano essere in genere caratterizzati da tempi di risposta un pò più alti dei pannelli TN ma da un ottimo contrasto e da una migliore profondità d’immagine. Quelli IPS (in-plane switching) invece garantiscono un’ottima fedeltà cromatica e una buona velocità di refresh, ma sempre più bassa dei TN. In ogni caso, non entrando nei dettagli, tutte e 3 queste tipologie sono LCD, tecnologia attualmente utilizzata per tutti i monitor in circolazione. Quasi tutti i monitor sono inoltre FULL LED: hanno cioè montato dietro il pannello LCD un ulteriore pannello LED per la retro-illuminazione. È possibile ritrovare, in monitor di fascia medio-alta, anche la tecnologia QLED (simile ma non del tutto equiparabile a quella OLED) e di qualità superiore rispetto alla normale retroilluminazione a LED.
Altre caratteristiche tecniche
Aspect ratio e tipologia
Un’altra differenza che è opportuno considerare riguarda la forma del monitor; sono infatti sostanzialmente due le forme più comuni:
– Widescreen: tecnologia tipica dei classici monitor, con un aspect ratio di 16:9;
– UltraWide: aspect ratio di 21:9 con il 33% in più di schermo visibile e quindi una migliore performance per il multitasking.
Entrambe le tipologie possono inoltre essere o piatte o curve. I monitor curvi hanno in genere un prezzo maggiore ma un’esperienza visiva più coinvolgente.
Luminosità
Espressa in cd/m² questo parametro indica in pratica quanta luce genera lo schermo. Una luminosità regolabile a valori più alti può essere un vantaggio notevole nel caso vi troviate in postazioni con molta luce; la luminosità aggiuntiva infatti consentirà di fornire un buon contrasto alla luce diretta del sole nel caso la stanza sia, per l’appunto, troppo luminosa. Valori medi viaggiano sui 250cd/m² ma è possibile trovare anche monitor con luminosità superiore a 400 cd/m² a prezzi abbastanza accessibili.
Ingressi disponibili e componenti
Prima di acquistare un monitor è opportuno verificare il numero e la tipologia di porte disponibili. Se in passato i monitor erano dotati di porte VGA e DVI oggi gli standard più comuni sono l’HDMI ed il Display Port (quest’ultimo è il più performante, indispensabile per un buon monitor da gaming). Tra le altre componenti più comuni è opportuno anche verificare se sono presenti delle casse integrate e che potenza hanno. Tra le altre caratteristiche potreste voler disporre di un monitor con attacco VESA (che consente di agganciarlo al muro attraverso apposite staffe). Ulteriore requisito da valutare è l’angolo di inclinazione: è possibile infatti, che alcuni monitor (come il Samsung qui in foto) abbiano il collo regolabile, con tutti i benefici del caso.
Low-Blue Light
Alcuni monitor possiedono una funzionalità che consente di rendere inferiori le frequenze di luce blu emesse rendendo la visione dello schermo meno stancante. È una funzione consigliata, soprattutto per chi ci lavora o lo utilizza per più di 6 ore al giorno.
HDR (High Dynamic Range)
Alcuni monitor, ideati soprattutto per il gaming, supportano anche l’HDR: questa tecnologia offre maggiore luminosità, contrasto e gamma di colori più ampia (per l’appunto la traduzione è “ampia gamma dinamica”). Piattaforme come Netflix o Prime Video supportano i contenuti in HDR e rendono così ancora più piacevole la visione.
Conclusioni
Per trovare il monitor adatto bisognerà innanzitutto che vi chiediate quali siano le vostre esigenze. Se per i gamers sono molti importanti parametri come tempo di risposta e frequenza di aggiornamento per chi ne fa un uso da ufficio può essere fondamentale una buona luminosità e una risoluzione più elevata che consente di sforzare meno gli occhi rendendo l’esperienza d’uso migliore.
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