Chi frequenta siti, blog e gruppi di vendita di smartphone usati è abituato a fidarsi, la maggior parte delle volte, di quello che dice il venditore; in pochi provano il telefono e comunque in quel caso si tratta di pochi minuti, un tempo non abbastanza sufficiente a capire se c’è qualcosa che non va.
Per ovviare a questo problema si può utilizzare un’app inventata proprio per esigenze simili: TestM. Si tratta di un’applicazione che controlla tutti i componenti e soprattutto le loro prestazioni, in modo da fornire un esito riguardante le condizioni in cui versa il dispositivo.
TestM è scaricabile gratuitamente dal Play Store per dispositivi Android o dall’App Store per i device Apple.
I test
Ci sono due possibili test: veloce o completo; già dal nome si capisce una delle differenze.
Test veloce
Il test veloce dura pochi secondi e le richieste non sono numerose. L’utente deve “pulire” lo schermo da alcuni quadrati in un tempo massimo di 25 secondi, successivamente ascoltare tramite l’altoparlante auricolare tre numeri per poi digitarli sulla tastiera e infine ascoltare delle frequenze audio emesse dall’altoparlante principale.
Il test veloce è completato e si hanno quindi due possibilità: richiedere il report targato TestM oppure eseguire il test completo.
Questo non è un modo approfondito ma è comunque rapido e traccia una linea generale sullo stato complessivo del telefono.
Test completo
Per entrare nel particolare ed esaminare più dettagliatamente, è necessario il test completo, in cui si provano tutti i componenti con le relative prestazioni iniziando con la verifica del touch screen.
Si passa alla sezione Suono, che comprende quattro test. Per il primo bisogna inserire le cuffie con il cavo e digitare i numeri pronunciati, procedura che si ripete anche per gli altoparlanti e la cassa auricolare. Per il microfono invece basta dire “Ciao”.
Sono tre i sensori di movimento testati: l’accelerometro, il giroscopio e la bussola. Per i primi due è sufficiente scuotere il telefono invece per l’ultima bisogna poggiarlo, con lo schermo in giù, su una superficie piana.
Wi-Fi, GPS, bluetooth e connessione alla rete mobile appartengono alla categoria Connettività. L’utente deve solo attivare la geolocalizzazione, connettere un dispositivo tramite bluetooth e connettere una rete Wi-Fi.
La categoria Hardware è quella più impegnativa, per numero di test principalmente. Bisogna collegare il cavo della ricarica al telefono e ad una presa della corrente. La prova dei pulsanti hardware consiste nel premere i tasti del volume e il tasto di accensione/spegnimento.
Per i dispositivi che la presentano, c’è la prova dell’impronta digitale, che può essere sotto lo schermo (per gli ultimi smartphone usciti sul mercato) o sotto la fotocamera esterna oppure sul tasto Home. Il movimento della mano davanti alla fotocamera frontale verifica la vicinanza e prova il sensore di luce. Infine bisogna contare un numero di vibrazioni, ben distinguibili una dall’altra.
Le due fotocamere vengono esaminate tramite l’inquadratura dell’utente, sia per l’anteriore sia per la posteriore. Per il flash, invece, bisogna contare il numero di lampeggiamenti.
Una volta completato l’ultimo passaggio si ha il report con i risultati di TestM.
Conclusioni
Un elemento che risulta fastidioso è la pubblicità abbastanza invasiva tra i vari test, che si può eliminare acquistando la versione premium. La possibilità di condividere il report con chi si vuole risulta una funzione molto utile: ciò permette di inviare i risultati dei test all’eventuale cliente. TestM complessivamente risulta essere un’app ben progettata, che propone un servizio completo sia per il cliente sia per il venditore e rappresenta maggiore sicurezza e garanzia durante la compravendita.